In famiglia succede di tutto, si litiga, ci si fraintende e quasi mai ci si parla.
Spesso i sogni di tutti si vanno a frantumare contro una realtà fatta di solidi mattoni che non fanno passare neanche la luce. Uno magari vorrebbe fare il musicista o l'atleta, e invece si ritrova a lavoricchiare a vita. Un altro magari voleva viaggiare e invece deve farsi carico delle finanze e dei segreti, onere di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
Insomma nessuno è contento e nessuno lo dice, anzi no, magari viene fuori chi lo dice ma quest'ultimo sta antipatico a tutti perché se si apre un coperchio bisogna che si aprano anche gli altri e così ci si ritrova a litigare perché:
"iovolevofarequellacosaliepercolpavostrasonoancoraqui".
Alla fine tutti riacquistano la compostezza e fanno finta di niente, si rassegnano fino alla prossima discussione e chissà se così un giorno qualcuno deciderà di prendere la propria strada.
Quando ho visto questo film mi sembrava fatto apposta per descrivere la mia di famiglia, poi ho parlato con un amico che mi ha detto la stessa cosa. Ma noi due abbiamo famiglie così diverse. Forse il pregio del film è proprio questo: riuscire a far emergere "quelle cose lì", che spesso si cerca di ignorare. A me ha provocato un effetto quasi liberatorio, anche se non saprei dire a che punto della strada mi ritrovo. Se ci penso però mi ricordo, che una strada ce l'avevo anch'io, prima di finire qui.