martedì 22 giugno 2010
Le cose che succedono in famiglia...
martedì 15 giugno 2010
La Costituzione
martedì 8 giugno 2010
Immigrazione ed emigrazione

lunedì 31 maggio 2010
Attenzione alla regola del P.O.R.C.O.!!!
giovedì 27 maggio 2010
Un'arte per superare gli ostacoli
Il parkour è un'arte fisica con radici profonde in una filosofia di vita che vede gli ostacoli non come impedimenti ma come opportunità, da superare con pazienza. Il rispetto di sé è fondamentale, per non tradire il proprio corpo, per non inseguire falsi miti. Questa attività ha avuto origine in Francia ma ormai si contano gruppi di praticanti in tutto il mondo, anche a Firenze.
giovedì 20 maggio 2010
E' impossibile, ma lo vedo
Le illusioni ottiche non sono niente di nuovo, tuttavia se l'artefice è abbastanza creativo può riuscire a catturare l'attenzione di chiunque.
Nel video che segue viene "apparentemente" infranta la legge di gravità. Sembra incredibile ma quando alla fine viene svelato il trucco si rimane alquanto basiti, data la semplicità del dispositivo usato per creare questo fantastico inganno. Spesso le verità più complesse e meravigliose si manifestano in modo essenziale.
Questa opera dello stesso autore si chiama "Impossible motion".
Una scuola per tutti
Poche immagini sono meglio di tante parole, guardate questo piccolo video.
lunedì 10 maggio 2010
Dormire, dormire, dormire
Quando andavo a scuola mi alzavo prestissimo la mattina, talmente presto che ogni tanto uscivo ed era ancora buio. La scuola era lontana da casa e bisognava che prendessi due autobus, spesso ci voleva un'ora. Comunque non sono mai arrivato in ritardo, non perché ci tenessi ma perché avevo preso l'abitudine di alzarmi la mattina presto.
Il fine settimana però cercavo sempre di recuperare il sonno perduto, nonostante le prediche di mio padre che non approvava assolutamente che mi alzassi dopo le 11.00. La verità è che io non lo ascoltavo, ero sicuro di avere il diritto di fare tardi almeno due giorni su sette; soprattutto perché spesso uscivo di venerdì o sabato e tornavo a notte fonda. (Fino ai sedici anni rientravo a mezzanotte, dopo io e i miei fratelli avemmo il permesso di far le due.)
In più quando capitava facevo la pennichella anche di pomeriggio, in settimana appena tornato da scuola; perciò non rinunciavo assolutamente alle mie ore di sonno.
Questo prima di andare a lavorare.
Ora mi posso considerare fortunato quando faccio sei ore di sonno, perché non succede quasi mai. Non voglio raccontare la mia vita personale, basti dire che se mi capita di ricordare i miei anni da ragazzo, una delle cose che mi manca di più è poter dormire tanto. Anche se mi sono sempre alzato presto la mattina, ora so che la vita che conducevo era molto spensierata e rilassata, e mi considero fortunato per questo. Benedetti anni!!!
mercoledì 5 maggio 2010
Lasciare la scuola troppo presto
Pur ammettendo che la scuola debba sempre migliorare e cercare di andare incontro ai bisogni reali degli studenti, affermare che la scuola non serve è azzardato e ingiusto.
Azzardato perché non si prende in considerazione com'è fatta la società: ora il lavoro è sempre più specializzato e chi non sa fare niente difficilmente troverà qualcuno disposto ad assumerlo prima per poi insegnargli un mestiere. Questo forse succedeva nel secolo scorso, adesso no.
Ingiusto perché ci sono tante persone che si battono dall'interno per migliorare la scuola nel suo vivere quotidiano. Coloro che sono critici verso la scuola dovrebbero cercare di migliorarla anziché demolirla.
venerdì 30 aprile 2010
Le bestemmie
lunedì 26 aprile 2010
Assemblea!!!

mercoledì 21 aprile 2010
Intervista ad uno studente

Pochi giorni fa è accaduto qualcosa di triste: due studenti non hanno saputo risolvere una piccola differenza e si sono resi protagonisti di uno spiacevole episodio.
Abbiamo deciso di chiedere a un allievo il suo parere, come punto di partenza per una riflessione comune.
Ecco l'intervista:
N: Siamo in compagnia di uno degli studenti della scuola Don Facibeni, il cui nome non diciamo per motivi di privacy, visto che qua “siamo tutti minorenni”. Innanzitutto quanti anni hai?
R: Sedici.
N: Ti volevo chiedere un'opinione tua riguardo questo episodio, che è stato un po', diciamo così, penoso. Ora non stiamo qui a raccontare cos'è successo, semplicemente vorrei che tu mi dessi una tua opinione.
R: Che intanto certi fatti non dovrebbero mai accadere, prima di ogni cosa. Con questi ragazzi bisognerebbe prendere provvedimenti più seri di una semplice sospensione perché alla fine, secondo me non gli fa riflettere. C'è bisogno di qualcosa che gli faccia riflettere su quello che hanno fatto.
N: Per esempio cosa? Una punizione?
R: Una punizione, ma anche una punizione socialmente utile non so, non dovrebbe essere troppo pesante però bisogna che arrivino a capire quello che hanno fatto..., non lo so, per un paio di settimane quando noi ce ne andiamo, loro rimangono a pulire la scuola o la classe, qualcosa del genere insomma. Fargli un discorso molto serio.
N: Senti, secondo te perché succedono queste cose?
R: Secondo me perché alcuni hanno più sfortuna, magari nel loro percorso nella vita hanno avuto meno fortuna di altri. Hanno avuto appunto anche meno possibilità d'imparare, anche dalle famiglie. Ci vorrebbe più... bisognerebbe essere più seguiti.
N: E quindi dici che è per colpa delle famiglie, quello che succede?
R: In parte si, perché poi magari un ragazzo è di carattere irascibile, un po' una testa calda, però la famiglia un po' influisce.
N: Secondo te cosa si potrebbe fare per evitare situazioni di questo tipo in futuro? Qui a scuola.
R: Eh!
N: Forse a scuola è troppo difficile. In generale come si potrebbe fare?
R: Bisognerebbe forse stimolare di più questi ragazzi che hanno più problemi. Trovare qualcosa che gli faccia scaricare magari anche delle tensioni che trovano anche nella famiglia, tra gli amici. Perché hanno bisogno di... parecchi ragazzi hanno bisogno di fare delle cose che non farebbero per essere in un gruppo, per stare insieme. Bisogna cercare di trovare un po' un compromesso per tutti, un po' riuscire a unirci facendoci sviluppare, una via di mezzo, cercare di venirci incontro. Non è che si può solo ricevere bisogna anche dare.
N: In che senso?
R: Noi magari si vorrebbe qualcosa che voi fate per noi però non possiamo solo chiedere, dobbiamo anche fare dei passi in avanti verso di voi.
N: Senti ma, se fosse successo a te?
R: Io non so come avrei reagito, anche perché non mi è mai capitato.
N: Ma perché non è mai successo a te?
R: Forse perché non rispondo a certe provocazioni e mi controllo di più. Magari non è nella mia indole, preferisco parlare delle cose invece che risolverle con le mani. Anche perché con le mani non si arriva a nulla. Con la violenza si ottiene violenza, e nessuno capisce quello che deve capire.
N: Grazie mille, sei stato gentilissimo. Ciao!
R: Ciao.
lunedì 19 aprile 2010
Questo è l'inizio!!!
Prima che mi passi di mente bisogna dire che l'autore del nome si chiama M. e passava per caso quando l'ho chiamato per farmi aiutare.
Grazie M. per il nome!
Spero vivamente che questo spazio possa servire a tutti, per crearci una nuova strada, un nuovo spazio in cui riflettere insieme sulle cose che ci capitano.
Insomma basta, buon inizio!
:)